Osteopatia e nutrizione alleate contro l’infiammazione

Osteopatia e nutrizione alleate contro l’infiammazione

Osteopatia e nutrizione sembrano non avere nulla in comune. Eppure non è così. Nonostante i campi di interesse e di azione siano diversi esiste un’importante correlazione tra osteopatia e nutrizione, che permette una più efficace e, a volte, una più veloce guarigione. Per il trattamento di molte patologie l’integrazione della strategia tra osteopata e nutrizionista è essenziale in quanto l’alimentazione riequilibra il terreno biochimico liberando la funzionalità fasciale e riattivando le funzioni metaboliche di organi e apparati.

Di cosa di occupa l’Osteopatia?

L’Osteopatia si occupa principalmente dei problemi strutturali e meccanici di tipo muscolo-scheletrico a cui possono associarsi eventuali alterazioni funzionali degli organi, delle visceri e del sistema cranio-sacrale. Ma è anche di supporto alla medicina convenzionale per favorire il recupero della salute del paziente.

L’Osteopatia usa un approccio olistico e questo significa che:

  • considera l’individuo nella sua globalità, quindi considera ogni parte costituente la persona in relazione alle altre, così che il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell’intera struttura, e dunque l’equilibrio psicofisico e il benessere;
  • si concentra sulla relazione tra struttura e funzione, perché un corretto equilibrio regala al corpo una sensazione di benessere. Se tale equilibrio viene alterato, allora avviene una di disfunzione osteopatica, ossia restrizione di mobilità e perdita del movimento;
  • il suo ruolo non è quello di guarire, ma quello di favorire la capacità innata del corpo di auto-curarsi.

Cosa hanno in comune osteopatia e nutrizione?

Apparentemente poco, l’osteopatia si occupa infatti di ossa, fasce muscolari, legamenti e viscere. La scienza della nutrizione si occupa invece di quei processi biologici che vanno a portare all’organismo i nutrienti. Eppure c’è una comunanza: entrambe le discipline si occupano dell’individuo in maniera molto specifica. L’osteopata usa un approccio olistico che vede la persona nella sua unità tenendo in considerazione la storia personale del singolo individuo, mentre il nutrizionista deve affrontare una serie di specificità che dipendono anche dalla storia genetica e culturale della persona al fine di garantire al corpo un apporto energetico equilibrato, ben sapendo che dal benessere degli organi dell’apparato digerente dipende molto spesso la salute dell’individuo nella sua totalità, cosi come il benessere degli organi digerenti può dipendere da strutture che sono connesse ad essi.

Cosa succede se l’osteopatia non è supportata da una corretta alimentazione?

Tutto si basa sull’equilibrio biochimico del corpo. Se questo manca, ogni trattamento o azione per la guarigione e il benessere dell’individuo perde di efficacia o fallisce miseramente. Non si può pensare che un perfetto equilibrio biochimico possa avvenire trascurando la giusta nutrizione che si deve al nostro corpo. Senza una buona alimentazione tale equilibrio subisce uno scompenso e diventa instabile. Da qui la non guarigione, con la conseguenza che i trattamenti osteopatici saranno inefficaci o rallentati. Un classico esempio di squilibrio bio-chimico dovuto all’alimentazione riguarda problemi come ipercolesterolemia, dislipidemie e ipertensione. Ma non solo, potrebbe anche essere impedito l’assorbimento di nutrienti fondamentali come vitamine, oligo elementi e minerali, cioè tutti quei nutrienti che svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento di uno stato di buona salute. La stessa cosa avviene in caso di alimenti indigesti, in quanto la permanenza di questi cibi nell’intestino ne facilita il processo di fermentazione con formazione di gas, acidi e tossine che finendo nel processo circolatorio provocano piccoli e grandi disturbi.

Come agisce l’osteopatia sull’apparato digerente?

Molti problemi localizzati nei vari distretti del corpo sono spesso da ricondurre a disturbi viscerali. Spesso un organo disfunzionale causa dapprima un fastidio localizzato nel suo apparato specifico (dalla colite fino alla gastrite) per poi interessare anche le strutture osteo-muscolari alle quali è connesso provocando altri problemi, per esempio lombalgie, cefalee e disturbi muscolo scheletrici. L’osteopatia può valutare e agire sull’organo che presenta problemi andando a migliorarne la vascolarizzazione e la mobilità: questo permette di poter trattare con ottimi risultati tutta una serie di problemi prettamente legati alla digestione come il reflusso esofageo, la colite, la stitichezza ecc.

Come si combatte l’infiammazione?

Per combattere l’infiammazione l’obiettivo è quello di eliminare la causa che ne è alla base, di riparare le lesioni che riguardano i tessuti e di ristabilire la normale funzionalità dell’organismo. Ai primi posti della classifica delle cause infiammatorie a lungo termine ci sono i vecchi traumi non risolti. Questo tipo di traumi generano uno stato infiammatorio silente che nel tempo riesce a creare uno stato infiammatorio permanente e cronico. L’osteopata è in grado di individuare quelle zone del corpo disfunzionali cercando di ridurre lo stato di infiammazione complessivo. Ma se viene a mancare il supporto di una alimentazione corretta, anche il trattamento osteopatico agirà in modo rallentato o inefficace. Molti aspetti dell’infiammazione sono correlati alla nutrizione e allo stile di vita, quindi conoscere le interazioni fra i nutrienti e gli stati infiammatori contribuisce, attraverso una corretta alimentazione, al contenimento dello stato di infiammazione.

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