Spalla congelata o capsulite adesiva

Spalla congelata, un aiuto osteopatico

La spalla congelata, chiamata anche con il termine capsulite adesiva, è una patologia molto frequente che colpisce maggiormente le donne dopo i 40 anni. Solitamente si presenta con un dolore localizzato nella spalla da molto tempo e le attività quotidiane possono essere molto difficili da gestire.

La capsulite adesiva è come un lucchetto doloroso che impedisce i movimenti della spalla causando dolore e rigidità.

Capsulite adesivaIl paziente per ridurre il dolore assume inconsciamente un atteggiamento di difesa immobilizzando la spalla. L’immobilizzazione prolungata porta come conseguenza delle aderenze, per tale motivo i tendini e tutti i tessuti molli tendono ad accorciarsi impedendo il normale movimento fisiologico della spalla. Entrando più nello specifico, la capsula articolare si inspessisce sviluppando aderenze che bloccano il movimento. Il paziente non è più in grado di muovere la spalla in modo autonomo (attivamente), ma neanche con l’aiuto di un’altra persona (passivamente).

La diagnosi di questa patologia è di pertinenza del medico specialista, il quale potrà richiedere degli esami per confermare la sua valutazione clinica e dare delle indicazioni utili al paziente per risolvere il suo problema.

La spalla congelata si sviluppa in tre fasi:

  • Fase di congelamento: il dolore aumenta diventando molto forte (soprattutto la notte) in modo progressivo e la spalla inizia a perdere movimento;
  • Fase spalla congelata: i sintomi possono migliorare ma rimane la rigidità;
  • Fase di scongelamento: il movimento gradualmente inizia a migliorare recuperando pian piano la mobilità.

Bisogna considerare che la durata delle tre fasi può variare da paziente a paziente.

Le cause ad oggi non sono pienamente conosciute ma alcune problematiche possono essere dei fattori di rischio maggiore, come diabete e disfunzioni della tiroide, ma anche altre malattie sistemiche.

Altra causa molto importante è l’immobilizzazione prolungata, che può manifestarsi dopo che la spalla è stata immobilizzata a seguito di un intervento chirurgico o di una frattura. Per tale motivo bisogna iniziare le mobilizzazioni il prima possibile qualora le condizioni del paziente lo permettano, al fine di evitare la possibile comparsa di una spalla congelata.

Il trattamento osteopatico è molto utile, sia nella fase di gestione della sintomatologia, sia in quella del recupero della funzionalità, favorendo il ripristino del movimento e di conseguenza del tono muscolare.

Infatti, compito dell’osteopata è indagare eventuali blocchi che inficiano e limitano il movimento stesso della spalla, con l’utilizzo di tecniche manuali, tecniche osteopatiche viscerali, strutturali, miofasciali, considerando sempre il paziente nella sua globalità, trattando sia localmente la spalla e tutte le relazioni che essa ha con il resto del corpo.

Ecco alcuni consigli utili:

  • Non abbattersi se i risultati non arrivino subito, perché si tratta di una patologia che purtroppo richiede molto tempo affinché si possa risolvere il problema.
  • È importante cercare nei limiti del possibile di muovere la spalla, facendo estrema attenzione per evitare di innescare il dolore;
  • L’esercizio terapeutico dosato sul paziente aiuta ridurre i tempi di recupero;
  • Bisogna assolutamente evitare di dormire sul lato della spalla dolente.
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