Dolore trafittivo tra le scapole

Dolore trafittivo tra le scapole: cause e terapie

Hai un dolore dietro la schiena tra le scapole? Questo fastidio, seppur strano, è davvero molto frequente: il paziente riferisce che sente di avere come un chiodo conficcato nella schiena. Il dolore si accentua in alcuni movimenti e in determinate posizioni scorrette. Solitamente è molto localizzato, in altri casi alcuni pazienti riferiscono una pesantezza alla schiena alta, altri ancora riferiscono come se fosse un bruciore. La durata di questa sintomatologia dipende da tanti fattori, il paziente può trovarsi in una fase molto acuta del dolore ma c’è da dire che molto spesso questo fastidio tende a persistere nel tempo fino a diventare cronico.

Le cause che possono determinare un dolore situato tra le scapole sono certamente da individuare in prima battuta a due fattori: problemi di natura respiratoria e problemi muscolari (romboidi, trapezio, ecc.).

Tra le altre cause più comuni troviamo:

  • posture scorrette e mantenute nel tempo;
  • sedentarietà;
  • sovraccarico funzionale;
  • possibili lesioni delle strutture ossee o dei dischi intervertebrali;
  • traumi, cadute, incidenti o infortuni sul lavoro;
  • sollevare i pesi in modo errato;
  • problemi viscerali associati (cuore, polmoni, stomaco, ecc);
  • infiammazione;
  • artrosi;
  • osteoporosi;
  • stati ansiosi e problemi psicologici.

Le cause possono essere tante ma alla base vi è sempre un problema di origine posturale.

Il trattamento osteopatico è molto indicato per chi soffre di questa problematica e il suo l’obiettivo è quello di ridare armonia e funzionalità alle strutture trovate in disfunzione, che sono la causa che ha originato il dolore. È molto importante detendere i muscoli coinvolti e non solo, non si può pensare di risolvere la sintomatologia lavorando la sola zona del dolore, perché molto spesso la localizzazione del dolore non coincide con la causa del problema. Per tali considerazioni l’osteopata lavorerà in una prima fase sulle strutture trovate in disfunzione e in una fase successiva lavorerà sulla postura con esercizi di allungamento globale decompensato e di rinforzo dei muscoli deficitari. Il trattamento deve essere sempre personalizzato in funzione della postura del paziente.

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