Sindrome del tunnel carpale e osteopatia

Sindrome del tunnel carpale, come l’osteopatia può aiutarti

La sindrome del tunnel carpale è una problematica molto diffusa soprattutto nelle donne dai 50 anni in poi, anche se molti giovani iniziano a sentire i primi sintomi a causa di un eccessivo ed incontrollato uso del computer durante le attività quotidiane. È buona norma alle prime avvisaglie dolorose fare una visita con il medico ortopedico al fine di escludere complicazioni che potrebbero richiedere un eventuale intervento chirurgico per liberare il passaggio del nervo oppure, talora non fosse necessario, favorire un trattamento terapeutico conservativo per ripristinare la giusta funzionalità e mobilità.

La sindrome del tunnel carpale riguarda un intrappolamento del nervo mediano dell’arto superiore che può generare sintomatologie dolorose, parestesia, soprattutto nelle prime tre dita (pollice, l’indice e il medio), e perdita di forza.

Da una visione globale osteopatica i fattori scatenanti possono essere di natura articolare, funzionale, muscolare, fasciale, viscerale o l’insieme di queste. Spesso l’intrappolamento del nervo mediano nasce da compressioni lungo il passaggio nervoso del plesso brachiale che possono essere scatenate da possibili disfunzioni biomeccaniche di tutto il rachide cervico-dorsale e di tutto l’arto superiore, e non solo.

L’osteopatia non cura solo il sintomo, ma risale direttamente alla causa della problematica ripristinando la corretta fisiologia del sistema nella sua interezza e prevenendo eventuali recidive.

Quando la sindrome del tunnel carpale viene trattata in tempo utile, cioè prima di perdere completamente la sensibilità e la motilità delle dita, le tecniche osteopatiche possono garantire il ritorno alla normalità nel giro di poche settimane, con la remissione completa dei sintomi. Se invece si rende necessario sottoporsi ad un intervento chirurgico, anche in questo caso l’osteopatia si rende utile, diminuendo le tempistiche di recupero e accelerando la guarigione dei tessuti e dei nervi.

Il trattamento consiste nel verificare e normalizzare le disfunzioni cervico-dorsali e dell’arto superiore a livello strutturale, miofasciale, muscolare, vascolare e neurologico, liberando tutte le zone di passaggio del plesso brachiale, e controllare se sono associate disfunzioni viscerali.

Dopo la risoluzione della sindrome, l’osteopata suggerirà al paziente una serie di esercizi da effettuare a casa propria per mantenere la mobilità muscolare del polso e della mano. Si consiglia: stretching dell’arto superiore e allungamento posturale globale con posture Mezieres per ridare la giusta elasticità alle catene muscolari interessate.